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«Iniziativa professionale del Cantone di Lucerna per l’accoglienza dei rifugiati»

Dringliche Motion M 216
Level: Canton
Canton: LU
Status: Rejected

Attendance

14.09.20: Rifiuto nel consiglio cantonale

22.06.20: Consultazione nel consiglio cantonale

02.06.20: Dichiarazione del Consiglio di governo

18.05.20: Iscrizione dell’anticipo nel consiglio cantonale

https://www.lu.ch/kr/mitglieder_und_organe/mitglieder/mitglieder_detail/Geschaeft_Detail?ges=bad6c6938dd64952a14ec9017a0a6c55


Il Cantone di Lucerna respinge l’iniziativa professionale di accettare persone guidate dalla consigliera cantonale del PS Sara Muff. Già a maggio ha chiesto che Lucerna facesse pressione sul governo federale affinché accogliesse i rifugiati delle isole greche. La consigliera cantonale Sara Muff ha espresso il suo disappunto per il voto di oggi: “Il Consiglio cantonale di Lucerna ha deciso oggi di non agire. E’ quindi in parte colpa della situazione di Lesbo. Finché i politici* fanno solo ciò che non possono rimuovere dalla loro area di responsabilità, i morenti continuano a morire alle frontiere esterne europee”.

“Difficilmente possiamo credere a questa decisione a meno di una settimana dal devastante incendio di Moria. È assolutamente incomprensibile che il Cantone non sia disposto a chiedere alla Confederazione di accettarli in questa situazione di emergenza. Potrebbe così spianare la strada alle nove città che sono pronte ad accogliere i rifugiati, tra cui la città di Lucerna”, dice Anne Noack di SEEBRÜCKE Schweiz. Mercoledì scorso, il campo profughi Moria sull’isola greca di Lesbo è stato raso al suolo. Da allora, quasi 13.000 persone sono rimaste senza casa e hanno a malapena provveduto alle strade dell’isola. L’unica soluzione accettabile a questo disastro umanitario è l’immediata evacuazione di tutti i rifugiati dall’isola.

In Svizzera, le nove città di Berna, Basilea, Zurigo, Winterthur, San Gallo, Lucerna, Ginevra, Losanna e Delemont hanno espresso ancora una volta chiaramente la loro volontà di accogliere i rifugiati negli ultimi giorni.
Il consigliere federale Keller-Sutter ha tuttavia sostenuto che non esisteva una base giuridica per l’ammissione. Il gruppo AsyLex scrive che ciò non è corretto: “La legge svizzera stabilisce esplicitamente che i fuggitivi possono essere ammessi in Svizzera per “motivi umanitari”. Sia il diritto d’ingresso svizzero che il diritto europeo di Dublino stabiliscono che i fuggitivi possono entrare in Svizzera per “motivi umanitari” ed essere inclusi nella procedura d’asilo locale.

In Svizzera, le nove città di Berna, Basilea, Zurigo, Winterthur, San Gallo, Lucerna, Ginevra, Losanna e Delemont hanno espresso ancora una volta chiaramente la loro volontà di accogliere i nuovi membri nei giorni scorsi.

Sono stati adottati programmi di reinsediamento di competenza, ad esempio alcuni anni fa per l’ingresso di rifugiati siriani dall’estero. Le ragioni umanitarie sono ancora chiaramente indicate alla luce della devastante situazione attuale dei rifugiati di Lesbo e della pandemia di Covid-19″.

Insieme ad altre 130 organizzazioni dell’Alleanza Evacuate Now e a migliaia di persone che negli ultimi giorni hanno espresso il loro sostegno in occasione di numerose manifestazioni, SEASURE BRIDGE Svizzera chiede l’immediata evacuazione dei rifugiati dall’isola di Lesbo e l’approvazione del Consiglio federale ad accoglierli nelle città svizzere.

Press reports

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