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«Smettila di morire sul Mediterraneo!»

Motion 19.3479
Level: Confederation
Canton: AG
Status: Rejected

Attendance

09.05.19: Presentazione della mozione

“Il Consiglio federale è incaricato di prendere urgentemente le misure necessarie per garantire il salvataggio delle persone in difficoltà nel Mediterraneo e il rispetto dei diritti dell’uomo.

In particolare, la Svizzera:

1 partecipare alla creazione di un sistema civile di salvataggio in mare organizzato e finanziato dall’Europa
2 sostenere un meccanismo di distribuzione per le persone salvate dalle difficoltà, basato su principi umanitari e costituzionali;
3 fornire un sostegno adeguato alle comunità che accettano di accogliere i rifugiati in barca;
4 lavorare per l’immediato rilascio di tutte le persone detenute che cercano protezione in Libia e sostenere la loro accoglienza attraverso il Programma di reinsediamento delle Nazioni Unite.”

https://www.parlament.ch/DE/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20193479

21.08.19: Il Consiglio federale propone di respingere la mozione.

“1 Le questioni relative alla creazione di un sistema di salvataggio e al proseguimento delle operazioni esistenti sono attualmente oggetto di un dibattito controverso tra gli Stati europei. La missione dell’UE per il salvataggio in mare dei migranti e per la lotta alle reti di trafficanti nel Mediterraneo (Eunavfor Med Sophia) prosegue senza una componente navale dal marzo 2019. Nelle discussioni a livello europeo, la Svizzera si impegna a rispettare i diritti dell’uomo, la Convenzione di Ginevra sui rifugiati e il principio di non respingimento.
2 Da diversi anni sono in corso discussioni a livello europeo sulla riforma del sistema di Dublino e sull’introduzione di un meccanismo di distribuzione per i migranti. La riforma sta facendo pochi progressi perché vari Stati membri dell’UE rifiutano un meccanismo di distribuzione. Nel gennaio 2019 la Commissione Europea ha presentato una proposta che prevede un “accordo temporaneo”. Questo servirà come soluzione ponte fino all’entrata in vigore del nuovo sistema di Dublino. Ad oggi, tuttavia, l’UE non ha ancora deciso sull’attuazione concreta di questa proposta. La Svizzera è del parere che una tale soluzione transitoria non sarà in grado di colmare le lacune del sistema esistente e potrebbe, nella migliore delle ipotesi, ritardare la ricerca di una soluzione strutturale a livello europeo. Per questo motivo, continua a sostenere una migliore distribuzione delle responsabilità tra gli Stati a livello europeo e la ricerca di soluzioni durature all’attuale situazione migratoria.
La Svizzera accoglie i rifugiati su base volontaria: in base all’articolo 56 della legge sull’asilo (AsylA, RS 142.31), la Svizzera concede l’asilo a persone particolarmente vulnerabili nell’ambito del programma di reinsediamento dell’ACNUR. Il Consiglio federale ha assegnato un contingente di 800 persone per il 2019. La ripartizione dei rifugiati di reinsediamento tra i Comuni è di competenza dei Cantoni. Per ogni rifugiato la Confederazione versa ai Cantoni una somma forfettaria globale. Conformemente al regolamento entrato in vigore il 1° marzo 2019 (art. 88 cpv. 3bis della legge sull’asilo e art. 24a cpv. 1 dell’ordinanza 2 sul finanziamento, ordinanza 2 sull’asilo; RS 142.312), la Confederazione pagherà la somma forfettaria globale per i rifugiati (reinsediamento) per un nuovo periodo di sette anni. I Comuni che accolgono i rifugiati di reinsediamento sono quindi già indirettamente sostenuti dal versamento ai Cantoni delle somme forfettarie globali da parte della Confederazione. Anche i rifugiati di reinsediamento, come tutti gli altri rifugiati riconosciuti e le persone ammesse temporaneamente, beneficeranno della modifica dell’ordinanza entrata in vigore il 1° maggio 2019, che aumenta l’indennità di integrazione. Nell’ambito dell’agenda dell’integrazione, a cui sono destinati questi fondi, sono previste la gestione dei singoli casi e l’aumento delle misure di integrazione. I Cantoni sono responsabili dell’attuazione in collaborazione con i Comuni.
4 Il Consiglio federale è profondamente preoccupato per la situazione dei migranti detenuti nei pressi delle zone di combattimento. Sostiene le attività umanitarie delle organizzazioni internazionali e delle agenzie di soccorso per alleviare le sofferenze nei centri di detenzione. Si compiace del fatto che l’UNHCR faccia regolarmente evacuare i rifugiati particolarmente vulnerabili da questi centri di detenzione e recentemente ha risposto a un appello urgente di questa organizzazione con un contributo di 500.000 franchi. La Svizzera finanzia inoltre un progetto dell’OIM per la protezione e l’assistenza medica dei migranti detenuti.
In seguito a un appello urgente dell’ACNUR nell’aprile 2019, la Svizzera ha messo a disposizione per l’evacuazione dalla Libia fino a 50 posti nell’attuale programma di reinsediamento. Attualmente, in collaborazione con l’UNHCR, si stanno esaminando diverse opzioni per l’attuazione di queste evacuazioni.”

https://www.parlament.ch/DE/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20193479

06.01.20: 25.000 firme della petizione “Stop Dying in the Mediterranean” vengono consegnate dalla Solinetze a sostegno della petizione

https://beobachtungsstelle.ch/news/sterben-auf-dem-mittelmeer-stoppen-petitionsuebergabe/

09.12.20: Rifiuto del Consiglio nazionale

Press reports

Das Sterben auf dem Mittelmeer stoppen! Am 7. Januar haben Vertreter*innen von Solinetzte.ch und dem Netzwerk migrationscharta.ch die Petition „Sterben auf dem Mittelmeer stoppen!“ bei der Bundeskanzlei in Bern abgegeben.

Sterben auf dem Mittelmeer stoppen – Petitionsübergabe Fast 25’000 Personen unterschrieben die Petition, die gestern der Bundeskanzlei in Bern überreicht wurde.

Sterben auf dem Mittelmeer stoppen! In der heutigen Infosendung sprechen wir über Motion und Petition «Sterben auf dem Mittelmeer stoppen!» und mit einer Wassersommelière über ihren Beruf.

Petition für die Seenotrettung