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Petizione “Basta morire nel Mediterraneo!” respinta anche al Consiglio degli Stati

19. March 2021
Notizie

Il 7 gennaio 2020, l’organizzazione Solidarity Network e altre organizzazioni hanno presentato la petizione “Basta morire nel Mediterraneo! La petizione chiede immediatamente che la Svizzera partecipi alla creazione di un sistema di salvataggio in mare civile organizzato e finanziato a livello europeo; che le persone salvate dal pericolo in mare siano distribuite tra i paesi secondo lo stato di diritto e i principi umanitari; e che le basi legali siano create in Svizzera in modo che i rifugiati in barca possano essere accolti rapidamente e in modo decentralizzato.

La petizione è stata respinta dal Consiglio degli Stati con 25 voti contro 14 e 6 astensioni. Mentre il Consiglio degli Stati non è disposto a fare almeno un minimo contro i moribondi del Mar Mediterraneo, il sostenitore del rifiuto Thomas Hefti trova: “Mi dà fastidio quando questa discussione viene condotta qua e là in modo tale da farci passare per i cattivi e i cattivi”. Ma non è forse vero che coloro che sono al potere stanno causando questa situazione con le loro politiche isolazioniste?

Vorremmo quindi dare più spazio al voto di Daniel Jositsch per l’accettazione della petizione:

“La presente petizione riguarda una situazione che, secondo me, rappresenta oggettivamente un’ingiustizia, indipendentemente dalla posizione che si ha sulla politica dell’immigrazione e dei rifugiati. Rappresenta un’ingiustizia che ha urgente bisogno di essere riparata. Perché?

La politica dei rifugiati, e questo è vero da un punto di vista paneuropeo, ma anche in relazione alla Svizzera, si basa sul fatto che come rifugiato, anche se hai il diritto legale di essere riconosciuto come tale e di ottenere asilo in Svizzera, non hai la possibilità di far valere questo diritto in alcun modo nel tuo paese d’origine. Lei è costretto a lottare per arrivare nel nostro paese con mezzi illegali, per esempio con contrabbandieri attraverso il Mediterraneo, rischiando la vita, per poter presentare una domanda qui.

Può darsi che i contrabbandieri siano criminali malvagi e avidi di denaro, ma – e qui devo contraddire in parte il relatore della Commissione – sono anche gli unici che forniscono un modo per attraversare il Mediterraneo. A questo proposito, devo dirvi che il fatto che ci siano dei trafficanti è dovuto alla politica migratoria generale dell’Europa. Non c’è altro modo per attraversare il Mediterraneo.

Questa situazione ha portato alla morte di 21 000 persone in fuga attraverso il Mediterraneo dal 2014. Sono dieci persone al giorno! Tutti voi ricorderete questa foto di questo bambino trovato sulla spiaggia del Mediterraneo. (L’oratore mostra una fotografia) Questa immagine ci ha scioccato tutti, e tutti abbiamo chiesto, per l’amor di Dio, cosa è successo a questo povero bambino? – Questo è esattamente quello che succede dieci volte al giorno! Questo è quello che succede ai bambini, alle madri, agli uomini e alle donne, alcuni dei quali sono in fuga, senza colpa loro!

Se ora dite – come ha detto il relatore della Commissione – che stiamo passando la palla alle amministrazioni e ai governi del posto, questo non aiuterà queste persone. Se sei in una situazione del genere, se sei in Siria o in un altro paese dove non puoi più vivere e quindi stai fuggendo, non ti serve a niente se ti diciamo qui, sì, il tuo governo ha appena fallito. Vorrei anche farvi notare che anche gli svizzeri – sebbene sia successo qualche tempo fa – hanno dovuto chiedere asilo in altri paesi ed essere riconosciuti come rifugiati.

Vorrei semplicemente farvi notare che anche gli svizzeri – anche se è successo qualche tempo fa – hanno già dovuto fare affidamento sulla richiesta d’asilo in altri paesi ed essere riconosciuti come rifugiati.

Cosa vuole la petizione? La petizione vuole niente di più e niente di meno che un’organizzazione europea di salvataggio in mare organizzata. Vuole una distribuzione ordinata delle persone salvate dal pericolo in mare e vuole un’accoglienza rapida e decentralizzata dei rifugiati in barca in Svizzera.

Il Consiglio federale vede questa necessità, vede anche che l’attuale politica migratoria, così come si svolge in tutta Europa, non è in ordine. Ma prima di tutto – come ha detto anche il relatore della Commissione – ci riferiamo al programma di reinsediamento; questa è infatti l’unica versione di come arrivano nel nostro paese in una procedura ordinata, per così dire, dal loro paese d’origine. Ma basta vedere che stiamo parlando di un buon migliaio di persone all’anno. Non sto minimizzando il problema, ma riguarda centinaia di migliaia di persone, non migliaia.

Il secondo commento del Consiglio federale è: sì, non siamo soli in Europa! Devo dirvi: sì, siamo soli in Europa, perché abbiamo deciso di essere soli in Europa! In questo senso, trovo un po’ cinico quando diciamo: siamo sovrani! Insistiamo sulla nostra sovranità in tutti i settori. Ma poi, quando si tratta di aiutare le persone, diciamo semplicemente: “Sì, purtroppo non possiamo farlo da soli; siamo un paese indipendente e quindi dobbiamo decidere autonomamente”. Si tratta di persone in difficoltà. Quindi mi sembra un po’ cinico dire semplicemente: “Sì, se gli altri non fanno niente, noi non facciamo niente”.

Ecco perché penso che dobbiamo aprire un nuovo terreno qui. Anche qui, per una volta, dobbiamo assumerci la responsabilità di questa situazione. Non si tratta di me che vi chiedo di cambiare la nostra politica migratoria. No, si può ancora decidere chi viene nel nostro paese e chi no, proprio come facciamo oggi. L’unica differenza è che io mi aspetto che le persone abbiano accesso a un giusto processo senza dover lottare per attraversare il Mediterraneo, organizzati da un contrabbandiere, in poche parole e rischiando la vita di tutta la loro famiglia.

Voglio semplicemente che possano registrarsi come rifugiati in un sistema ordinato, in una procedura ordinata. Solo allora si dovrebbe decidere se qualcuno ha il diritto di venire in Svizzera. Se è così, allora questa strada dovrebbe essere spianata – né più né meno! Da un punto di vista umanitario, questo mi sembra il minimo che si possa fare.

Affinché non dobbiamo più vedere immagini come questa (L’oratore mostra di nuovo la foto) e possiamo prevenire situazioni come questa, vi esorto a rinviare la petizione alla Commissione con il mandato di elaborare una proposta della Commissione”.

Tutti i dettagli della mozione.

Immagine: Consegna della petizione a Berna nel gennaio 2020, https://beobachtungsstelle.ch/news/sterben-auf-dem-mittelmeer-stoppen-petitionsuebergabe/